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L'identificazione al padre e al tratto unario

Freud distingue tre tipi di identificazione: l’identificazione al padre, l’identificazione al tratto unario e l’identificazione isterica. Nel capitolo 15 del Seminario IX, Lacan rielabora le prime due nozioni.

  • Identificazione al padre

In questo tipo d’identificazione, Freud parla di introiezione. Il piccolo umano incorpora l’oggetto codiziato seguendo la modalità della prima fase orale di organizzazione libidinale. Nell’atto di incorporazione si produce qualcosa a livello del corpo: è una identificazione di tipo canibalistica. Lacan la relaziona alle teorie antiche dei mistici e religiosi legandola al concetto di corpo mistico e cita a Freud nel suo riferimento alla “corporeità della Chiesa”. Questa prima identificazione precede ogni scelta di oggetto e rende l’Io simile a quello preso come modello.

  • Identificazione al tratto unario

 Nella seconda identificazione l’Io preleva un tratto della persona-oggetto in modo estremamente limitato e parziale. È l’identificazione al significante puro. In altre parole, il tratto unario una volta staccato, fa apparire il Soggetto sotto la forma di colui che conta, nel doppio senso del termine, vale a dire, che il soggetto in quanto -1 conta nel campo dell’Altro, ma dovrà anche impiegare del tempo per ritrovarsi nel proprio conto.

Gli effetti delle prime identificazioni che hanno luogo nei primi anni dell’infante mantengono un carattere generale e duraturo che ci riconduce all’Ideale dell’Io e di conseguenza ai genitori della preistoria personale. Si tratta di una identificazione diretta, inmediata e anteriore a ogni investimento d’oggetto, che permette a Freud sviluppare il concetto di padre della legge che barra il padre della orda.

Il soggetto in definitiva deve passare attraverso l’Altro in quanto l’Altro è marcato dal significante ed è al di qua di questo passaggio neccessario attraverso il significante che si costituiscono il desiderio e il suo oggetto in quanto tali (p. 143). Quindi, il desiderio si costituisce nella tensione con l’Altro, nell’avvento del tratto unario.