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La funzione dell’inganno

“...Che il soggetto s’inganni è per noi tutti, analisti e filosofi, l’esperienza inaugurale”. Questa frase, che si trova tra i primi paragrafi del capitolo 12, propone una domanda: su cosa s’inganna il soggetto? S’inganna sul Reale. Su quello in cui il discorso non fa presa.
L’inganno proporziona un certo apoggio che è di errore, visto che è in relazione a ciò che si oculta dietro l’immagine costitutiva dell’identificazione speculare, vale a dire, la relazione d’oggetto, il fantasma. Dunque, l’Altro sarebbe una matrice a doppia entrata, da una parte l’oggetto, dall’altra, l’uno del significante. E nell’immagine il soggetto si mis-conosce.
Lacan dirà nello stesso Seminario che nella posizione del soggetto c’è una duplicità radicale: la domanda e la significazione del messaggio in quanto ritorno del significante che viene dall’Altro.