Le fondamenta del cristianesimo trovano nell’amore nei confronti del padre i suoi presupposti, ma questo porta con sé una contradizione di base in cui si allacciano, nell’istituzione matrimoniale, legge e godimento. Un tipo di legame emerso dal condizionamento sociale e religioso che prova ancora oggi a cristalizzare il fare Uno nell’amore, acconsentendo per questa via l’accesso all’erotica. Un’unione che azzarda ad annientare o per lo meno a fare orecchie da mercante agli effetti della non esistenza del rapporto sessuale, svelati nei discorsi sentiti nei dispositivi analitici, colmi d’insoddisfazione. La ricerca dell’anima gemella ostenta nel mito di Aristofane il suo appoggio ideale. Quest’unità alla greca, cercata e mai trovata se non immaginariamente è messa in tensione dalla nevrosi e dalla stessa necessità della fondazione del matrimonio come associazione simbolica e legale. D’altra parte, a detta di Lacan, la nevrosi è il discorso di un’erotica finalmente costituita. In questa linea, l’amore cortese raffigura una delle “ritrasformazioni” del vincolo amoroso. La perenne distanza tra l’innamorato e la sua dama appare come una soluzione al non rapporto attraverso la mistificazione di un significante incarnato in lei e rincalzato dall’idealizzazione dell’innnamorato. Questa soluzione alternativa al mito fallimentare della mezza metà evita di subire gli effeti delle eventuali frustrazioni procurate dall’incontro con l’oggetto amoroso. D’altro canto e in contrapunto alla concezione cristiana tradizionale, Lacan avanza su un’altra prospettiva, sempre confacente all’universo cattolico. La scatologia (dal greco eskatos, fine; logos, sciencia) è una parte della teologia che studia i processi generali della religione (presupposti teorici, tradizione, personaggi, funzionamento) e anche se profondamente radicata sui fatti fondamentali del cristianesimo, incorpora nelle sue analisi elementi dissimili quali la semiotica, la geografia, l’antropologia, la fisica. Il fatto che tali elementi risultino poco strutturati nel loro insieme, rispecchia la complessità dell’oggetto in questione. Contrariamente, l’approccio cristiano tradizionale sulle difficoltà dell’erotica in relazione all’amore e il desiderio, pare basarsi quasi esclusivamente sulla nobilitazione del matrimonio. Un’aprossimazione che mira a un rimaneggiamento semplificato dell’assunto. Nel caso del soggetto nevrotico, alcune delle domande si palesano sul salvare l’amore o sotrarre dalla morte il desiderio. In ogni caso, è collaudato che il matrimonio concepito come risposta totalizzante immaginaria sarà insoddisfacente o per lo meno insufficente, ma nemmeno l’applicazione piena, totale e volenterosa delle norme ne risulterà d'utilità. Dal punto di vista analitico, la complessità del tema richiede “soluzioni artigianali” dall’analista che, come nell’approccio scatologico, neccessita di una lettura diversa per il suo trattamento. Le fondamenta del cristianesimo trovano nell’amore nei confronti del padre i suoi presupposti, ma questo porta con sé una contradizione di base in cui si allacciano, nell’istituzione matrimoniale, legge e godimento. Un tipo di legame emerso dal condizionamento sociale e religioso che prova ancora oggi a cristalizzare il fare Uno nell’amore, acconsentendo per questa via l’accesso all’erotica. Un’unione che azzarda ad annientare o per lo meno a fare orecchie da mercante agli effetti della non esistenza del rapporto sessuale, svelati nei discorsi sentiti nei dispositivi analitici, colmi d’insoddisfazione. La ricerca dell’anima gemella ostenta nel mito di Aristofane il suo appoggio ideale. Quest’unità alla greca, cercata e mai trovata se non immaginariamente è messa in tensione dalla nevrosi e dalla stessa necessità della fondazione del matrimonio come associazione simbolica e legale. D’altra parte, a detta di Lacan, la nevrosi è il discorso di un’erotica finalmente costituita. In questa linea, l’amore cortese raffigura una delle “ritrasformazioni” del vincolo amoroso. La perenne distanza tra l’innamorato e la sua dama appare come una soluzione al non rapporto attraverso la mistificazione di un significante incarnato in lei e rincalzato dall’idealizzazione dell’innnamorato. Questa soluzione alternativa al mito fallimentare della mezza metà evita di subire gli effeti delle eventuali frustrazioni procurate dall’incontro con l’oggetto amoroso. D’altro canto e in contrapunto alla concezione cristiana tradizionale, Lacan avanza su un’altra prospettiva, sempre confacente all’universo cattolico. La scatologia (dal greco eskatos, fine; logos, sciencia) è una parte della teologia che studia i processi generali della religione (presupposti teorici, tradizione, personaggi, funzionamento) e anche se profondamente radicata sui fatti fondamentali del cristianesimo, incorpora nelle sue analisi elementi dissimili quali la semiotica, la geografia, l’antropologia, la fisica. Il fatto che tali elementi risultino poco strutturati nel loro insieme, rispecchia la complessità dell’oggetto in questione. Contrariamente, l’approccio cristiano tradizionale sulle difficoltà dell’erotica in relazione all’amore e il desiderio, pare basarsi quasi esclusivamente sulla nobilitazione del matrimonio. Un’aprossimazione che mira a un rimaneggiamento semplificato dell’assunto. Nel caso del soggetto nevrotico, alcune delle domande si palesano sul salvare l’amore o sotrarre dalla morte il desiderio. In ogni caso, è collaudato che il matrimonio concepito come risposta totalizzante immaginaria sarà insoddisfacente o per lo meno insufficente, ma nemmeno l’applicazione piena, totale e volenterosa delle norme ne risulterà d'utilità. Dal punto di vista analitico, la complessità del tema richiede “soluzioni artigianali” dall’analista che, come nell’approccio scatologico, neccessita di una lettura diversa per il suo trattamento.Lettura scatologica delle difficoltà dell’erotica
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#1 · 03/05/2020, 13:49
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