Maupertuis o lasciarsi ingannare dal nodo
Citando a Ros Alvarez Mullner del 16/05/2020, 13:41Maupertuis obiettò la teoria della preformazione dell'embrione, sviluppata da due linee divergenti nel XVII secolo: l’animaculismo e l’ovismo. Da una parte, l’olandese Anton van Leeuwenhoek (1632 – 1723), disse che ci sono nel seme maschile un gran numero di animaculi che si spostano ad alta velocità da un posto all'altro. Questa scoperta fu l'origine della teoria degli spermatozoi o degli animaculisti. Secondo Leeuwenhoek e i suoi seguaci, gli animaculi erano visti come piccoli esseri che possedevano già tutte le parti da cui sarebbero emersi e sviluppati gli adulti. Perciò, le femmine non erano più le trasmittenti della vita ma i maschi, ed esse sono passate ad avere soltanto una funzione secondaria di accoglienza.
La teoria degli ovisti invece enunciava che i viventi provenivano da un uovo, assicurando che l'essere preformato si trovava nell'uovo, sebbene fosse quasi invisibile. Vallisneri, Spallanzani e von Haller furono i difensori di questa linea di pensiero. Entrambi, animaculisti e ovisti, erano preformazionisti, poiché ritenevano che il nuovo essere fosse preformato, ma non sviluppato.
Lo scienziato e filosofo Pierre Louis Moreau de Maupertuis (1698-1759), maturò una sua ipotesi riguardante la riproduzione dei corpi viventi che si oppose ai preformazionisti, nella quale sviluppa la non prevalenza dei sessi a livello genetico e pone l’acento sull'uguaglianza nella influenza dell'eredità tra padre e madre. Per spiegarlo, si basa sui fenomeni dell'attrazione fisico-chimica.
Per Lacan, la ricerca di Maupertuis presente nel suo libro La Venere fisica (1756), fa riferimento principalmente a quello che osserva al microscopio, ma in ogni caso, cattura qualcosa che va al di là ed è ancora più rilevante. Si tratta della riproduzione sessuata che in qualche modo s’intravede nella scelta del titolo. L’uso della metafora che ne fa Maupertuis, mira ad un resto che simboliza qualcosa.
Nel Seminario, Lacan spiega che per far uso del nodo, ovvero, per operare il nodo in modo conveniente, è necessaria un po’ d'idiozia, bisogna lasciarsi ingannare. Maupertuis rimane sul reale della scienza e non s'inganna, anche se sbaglia nel percepire quelle cellule in quanto maschi e femmine, che è un’altra cosa.
Maupertuis obiettò la teoria della preformazione dell'embrione, sviluppata da due linee divergenti nel XVII secolo: l’animaculismo e l’ovismo. Da una parte, l’olandese Anton van Leeuwenhoek (1632 – 1723), disse che ci sono nel seme maschile un gran numero di animaculi che si spostano ad alta velocità da un posto all'altro. Questa scoperta fu l'origine della teoria degli spermatozoi o degli animaculisti. Secondo Leeuwenhoek e i suoi seguaci, gli animaculi erano visti come piccoli esseri che possedevano già tutte le parti da cui sarebbero emersi e sviluppati gli adulti. Perciò, le femmine non erano più le trasmittenti della vita ma i maschi, ed esse sono passate ad avere soltanto una funzione secondaria di accoglienza.
La teoria degli ovisti invece enunciava che i viventi provenivano da un uovo, assicurando che l'essere preformato si trovava nell'uovo, sebbene fosse quasi invisibile. Vallisneri, Spallanzani e von Haller furono i difensori di questa linea di pensiero. Entrambi, animaculisti e ovisti, erano preformazionisti, poiché ritenevano che il nuovo essere fosse preformato, ma non sviluppato.
Lo scienziato e filosofo Pierre Louis Moreau de Maupertuis (1698-1759), maturò una sua ipotesi riguardante la riproduzione dei corpi viventi che si oppose ai preformazionisti, nella quale sviluppa la non prevalenza dei sessi a livello genetico e pone l’acento sull'uguaglianza nella influenza dell'eredità tra padre e madre. Per spiegarlo, si basa sui fenomeni dell'attrazione fisico-chimica.
Per Lacan, la ricerca di Maupertuis presente nel suo libro La Venere fisica (1756), fa riferimento principalmente a quello che osserva al microscopio, ma in ogni caso, cattura qualcosa che va al di là ed è ancora più rilevante. Si tratta della riproduzione sessuata che in qualche modo s’intravede nella scelta del titolo. L’uso della metafora che ne fa Maupertuis, mira ad un resto che simboliza qualcosa.
Nel Seminario, Lacan spiega che per far uso del nodo, ovvero, per operare il nodo in modo conveniente, è necessaria un po’ d'idiozia, bisogna lasciarsi ingannare. Maupertuis rimane sul reale della scienza e non s'inganna, anche se sbaglia nel percepire quelle cellule in quanto maschi e femmine, che è un’altra cosa.
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