TUTE- Presentazione del libro nell’Associazione Psicoanalitica Argentina
Giovedì 12 luglio 2018 presso la sede dell’Associazione Psicoanalitica Argentina l’artista grafico Tute ha presentato il suo libro “Humor sul lettino”. Primo evento dell’istituzione al fine di aprire le porte alla comunità. Considerato da molti in Argentina l’umorista grafico della psicoanalisi, Tute sceglie argomenti che lo riguardano tra cui il rapporto analista-analizzante, madre-figlio, i legami amorosi con i suoi numerosi aspetti. “Ci sono storie di relazioni e di persone, è lì che ho messo lo sguardo. Vicende di incontri e di separazioni; di rapporti”. L’umorismo è un paradigma dell’attività creativa umana. Per la sua esecuzione richiede la disponibilità inconscia del soggetto nonché la sua capacità creativa intellettuale cosciente. Secondo ciò che racconta, il lavoro di Tute si basa sulla libera associazione di idee: “All’inizio i disegni escono in modo piuttosto disordinato ma con una potenza gestuale che mi interessa. Le vignette del fumetto vengono unite poco a poco come perle di una collana per costruire finalmente una pagina. Di solito è così che lavoro per la rivista La Nación. A metà della produzione inizio a vedere come finirà la striscia”.Il ridere come attributo dell’umano
Nietzsche ha scritto che l’uomo soffre così terribilmente il mondo che è stato costretto a inventare il ridere. Si può dire che l’umorismo esiste per salvaguardarci dal sociale, come meccanismo di difesa che si pone contro il passare del tempo, della malattia e della morte. In uno scritto del 1905 Freud considera l’umorismo come l’operazione difensiva più eccelsa di fronte all’immanenza della sofferenza umana. Nel 1926 presume che il guadagno di piacere attraverso l’umorismo derivi dal risparmio di energia psichica che altrimenti verrebbe utilizzato per qualche affetto spiacevole. Di fronte a uno scenario capace di provocarci sentimenti negativi, l’ingegnosità umoristica potrebbe riuscire a rigirare la situazione più disafortunata. D’altra parte l’umorismo è sempre antagonista, mette in discussione e trasgredisce per natura personificando con i suoi strumenti la protesta e la lotta contro la dominazione o l’asservimento. Inoltre a modo suo, puntualmente si avvicina alla verità.Il libro di Aristotele
L’umorismo nel suo carattere articolato è senza dubbio dipendente dal linguaggio e dall’incessante scivolamento del senso. L’effetto del comico invita allo sfogo, al legame sociale e ci obbliga a osservare le cose da una prospettiva diversa. Il riso in quanto accordo e leggerezza può diventare anche ribelle e pungente. In passato i Greci si sono occupati dell’argomento e oppossero alla maschera della tragedia quella della commedia in un duetto inseparabile. “La Poetica” è il libro di Aristotele sulla drammatica greca che si ritiene originariamente organizzato in due volumi, uno sulla tragedia e l’epopea, l’altro sulla commedia e la poesia. Quest’ultimo fu perso o nascosto durante il Medioevo. Il libro della Commedia di Aristotele è l’oggetto velato del Best Seller Il nome della rosa. La trama del romanzo eleva il riso alla categoria d’arte facendosi strada verso il mondo dei saggi e diventando oggetto della filosofia, sfidando in questo modo la teologia. Il pericolo del libro risiedeva nella sua potenziale capacità di insegnare all’uomo a liberarsi del timore dal diavolo e di conseguenza “far tremare le fondamenta della Chiesa cattolica”. Un atto di saggezza scuote sempre il potere. Il ridere ne sarebbe, in questo caso, il suo veicolo eroico.Umorismo e verità sul lettino
Nel testo di Tute il lettino è una componente dinamica delle scene disegnate e lo presenta nelle forme più svariate. Le vignette si rivelano una “Talking cure” attraverso l’assurdo, molto presente in tutta la sua opera. Il paradosso fa mutare il lettino in un oggetto poliedrico che arriva a trasformarsi in un cavallo, un letto di chiodi o uno scivolo, secondo i fantasmi dell’analizzante. La coppia analitica è rappresentata girovagando attorno ai meandri critici del transfert e risulta essere bizzarra quanto la realtà. Perciò nel lettore si producono rapidi giochi identificatori, smorfie parziali e fugaci che finiscono in una risata. Le immagini hanno un effetto immediato e rivelatore. Testo e rappresentazione grafica si introducono nella logica della vita quotidiana per infiltrare una verità velata attraverso un frammento ipercondensato d’inconscio. E Voilà! Il soggetto sorpreso “si produce” in quell’imboscata. La verità non ha rimedio. Inaspettatamente la scopriamo e ci risparmia dal dover addolcire la realtà che con tanto sforzo cerchiamo di sostenere. L’umorismo libera. Ci fa scoppiare a ridere, ridere di noi stessi, ci scopriamo disassati e assurdi, sognanti e servili, puerili e meschini. L’umorismo critico di Tute ci consente di andare oltre il malessere soggettivo grazie a un’ironia tra l’ingenuità e la critica corrosiva. A questo proposito Fray Guillermo de Baskerville, personaggio immaginario de Il nome della rosa e umile francescano con doti da detective, svolge il suo lavoro per scoprire la verità. L’improbabile della sua scoperta lo incita a speculare sul significato del velato: “Forse il compito di chi ama gli uomini sia quello di far in modo che loro ridano della verità, far sì che la verità rida, perché l’unica verità è imparare a liberarci dalla malsana passione per essa.”- Author: Dott.ssa Rosana Alvarez Mullner
- Freud, S. (1997), El chiste y su relación con lo inconsciente, vol. VIII (1905), Buenos Aires, ed. Amorrortu.
- Freud, S. (1990), Inhibición, síntoma y angustia, vol. XVII (1926), Buenos Aires, ed. Amorrortu.
- Eco, U. (1980), Il nome della rosa, Italia, Bompiani editore.
- Ferrater Mora, J. (2012), Diccionario de filosofía, Argentina, Ariel.
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